WENDELL BERRY
LA PACE DELLE COSE SELVAGGE
Quando la disperazione per il mondo cresce dentro me
e mi sveglio di notte al minimo rumore
col timore di ciò che sarà della mia vita e di quella dei miei figli,
vado a stendermi dove l’anatra di bosco
riposa sull’acqua in tutto il suo splendore
e si nutre il grande airone.
Entro nella pace delle cose selvagge
che non si complicano la vita per il dolore che verrà.
Giungo al cospetto delle acque calme.
E sento su di me le stelle cieche del giorno
che attendono di mostrare il loro lume. Per un po'
riposo tra le grazie del mondo e sono libero.
(The Peace of the Wild Things, da Openings: Poems, 1968 – Trad. di Paolo Severini)
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Wendell Berry, poeta contadino, ha trovato nel ritorno alla terra la pienezza del vivere: lontano dal mondo che spersonalizza gli uomini e li automatizza, riscopre la pace in quel ritmo lento dettato dalle stagioni, dove a imperare è soltanto la natura (e Dio che la guida, vista la fede di Berry) con il suo ordine.
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DAVID JOHNSON, “SCENA PASTORALE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Ma voi, amici, ogni giorno fate qualcosa / che non possa entrare nei calcoli.
WENDELL BERRY, Poesie scelte 1957-1982
Wendell Erdman Berry (Henry County, Kentucky, 5 agosto 1934), poeta, narratore e ambientalista statunitense. Dal 1965 vive in una fattoria di 50 ettari, Lane’s Landing, dove coltiva grano e cereali. La sua poesia non poteva che essere elegiaca e pastorale.
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