RACHEL BLUWSTEIN
ALL’ESTERO
Così mi siederò... così: piccola e tremante.
Qui il sole è freddo nel cielo diverso.
Si udrà un ordine silenzioso, nostalgia per la patria.
Alzati e cammina!, che fai in terra straniera?
Così mi alzerò...così; per la millesima volta.
Così me ne andrò, stremata.
Così vagherò per le strade, con il grecale e la pioggia.
Così amerò… così: invano.
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Un’anima tormentata quella della poetessa israeliana Rachel Bluwstein, conosciuta e venerata in Israele anche solo come Rachel o Poetessa Rachel: il pessimismo di fondo di cui era intrisa la sua vita, duramente segnata dalla tubercolosi, le fecero considerare spesso l’impossibilità di realizzare se stessa attraverso l’amore e la maternità.
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EDWARD HOPPER, “AUTOMAT”
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LA FRASE DEL GIORNO
Nel mio giardino ti ho piantato, / nel mio giardino segreto, il mio cuore.
RACHEL BLUWSTEIN
Rachel Bluwstein (Saratov, Russia 2 ottobre 1890 - Tel Aviv, 16 settembre 1931), poetessa russa naturalizzata israeliana. Conosciuta e venerata in Israele anche solo come Rachel o Poetessa Rachel: è stata uno dei primi autori a scrivere in ebraico, lingua di cui padroneggiò sia i registri più colloquiali, sia le più complesse sfaccettature del linguaggio biblico.
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