RAFFAELA FAZIO
AFRODITE
Nasci
dalla ferita, gioia
perfetta.
Sei
ciò che appari
intera nelle forme
che riveli.
Sciolti nel petto
i sapori
con cui riempi il cosmo
indossi le vesti
delle Ore:
dispieghi
al tempo giusto
ogni dettaglio
- il germoglio il frutto
e il suo cadere
il vento che riscalda e che raggela
chi gioca chi si accoppia
chi divora.
Ripeti
ma sei nuova
come l’accrescersi
dei petali in corolla
e l’infinita corsa
delle specie, delle onde,
l’arte.
Tutto desideri e di niente
hai bisogno. Ti offri
in ogni cosa
e là sull’orlo
dove la morte
vira si fa
Sogno.
(da Ti slegherai le trecce, Coazinzola Press, 2017)
.
La poetessa Raffaela Fazio dedica la sua più recente raccolta, Ti slegherai le trecce, alla rivisitazione del mito, operazione che diventa "un pretesto per dire il femminile”, per raccontare varie sfaccettature dell’anima delle donne e dei sentimenti amorosi: ho scelto come esempio la bellezza generatrice di Afrodite, ma ci sono tra le altre la gelosia di Procri, la consapevolezza di poter scegliere di Atalanta, la tristezza dell’abbandono di Arianna, il doloroso rimpianto di Eos...
“La sopravvivenza del mito ci è necessaria perché in essa riconosciamo il mondo” commenta Francesco Dalessandro nella postfazione al volume: e proprio quella è la funzione del mito, aiutarci a squarciare il velo del mistero, anche quello delle nostre emozioni, considerando con Ernest Jünger che “i miti restano, al pari della metafisica, un ponte gettato verso la trascendenza”.
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SALVADOR DALÍ, “APPARIZIONE DEL VOLTO DI AFRODITE A CNIDO NEL PAESAGGIO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Che fino in fondo / nessuno rinunci / allo stupore!
RAFFAELA FAZIO, Ti slegherai le trecce
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