FERNANDA ROMAGNOLI
GIARDINO INGLESE
Come un lampo - rividi quel sentiero
fra le magnolie. E mi toccò il pensiero
che la nicchia nell'edera ancora
non avesse scordato la mia schiena,
che il nido di verbena
non si fosse riavuto.
Da poco era piovuto, e i grandi fiori
dissetati splendevano, che un tempo
come piccoli pugni si serravano
per resistere a un marzo di gran vento.
Passando, in un barbaglio lo rividi.
O mi parve. Talora la memoria
volta lo specchio:
non più freccia - bersaglio.
(da Il tredicesimo invitato, Garzanti, 1980)
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La poetessa romana Fernanda Romagnoli, pur apprezzata da poeti e critici quali Sereni, Betocchi e Bertolucci, è poco conosciuta, eppure le sue opere - solo quattro: Capriccio, Berretto rosso, Confiteor e Il tredicesimo invitato – meriterebbero una maggiore diffusione: in attesa di un post da dedicarle in occasione del centenario a novembre, ecco un grazioso lampo di memoria che confonde lo scorrere del tempo nel cuore di un giardino di marzo.
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JOHN SINGER SARGENT, “MAGNOLIAS”
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LA FRASE DEL GIORNO
L'acqua limacciosa della memoria, dove tutto ciò che cade si nasconde. Se la si muove, qualcosa torna a galla.
JULES RENARD, Diario 1887-1910
Fernanda Romagnoli (Roma, 5 novembre 1916 – 9 giugno 1986), poetessa italiana. Visse un’esistenza chiusa e riservata, al seguito del marito militare a Firenze, Pinerolo e Caserta. Esordì nel 1943 con Capriccio, cui fece seguire Berretto rosso (1965), Confiteor (1973) e Il tredicesimo invitato (1980)
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