FRANCO FORTINI
PRIMAVERA A ROGOREDO
Troppo presto le calze ti sei levata
non alza ancora aprile il suo arcobaleno
gli sbuffi del treno in manovra han strappato i ciliegi
del ponte sopra l’Olona spersi sulla scarpata
l’incerata dei tavolini luccica e gocciola
nel chiosco del capolinea due tranvieri non si guardano
piazzale Insubria è allagato
Questi sono i pomeriggi da fare all’amore piano piano.
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Un gioiellino metropolitano di Franco Fortini: una Milano di periferia dove la primavera non è ancora esplosa in tutto il suo rigoglio nonostante il desiderio della donna protagonista: come sovente accade, alle belle giornate di sole con i ciliegi in fiore succede un uggioso giorno di pioggia che allaga il parco verde di Piazza Insubria. Fin lì sarebbe una poesia normale, ben condotta con il suo susseguirsi di immagini, ma la chiusa è un vero tocco da maestro, è il lampo di genio che la fa apprezzare.
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FOTOGRAFIA © THE SARTORIALIST
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LA FRASE DEL GIORNO
I due odori più buoni e più santi son quelli del pane caldo e della terra bagnata dalla pioggia.
ARDENGO SOFFICI, i taccuini di Arno Borghi
Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.
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