NUNO JÚDICE
GIOCO
Sapendo che ti amo,
e quanto sono difficili le cose dell’amore,
preparo in silenzio il tavolo
da gioco, colloco i pezzi
sulla scacchiera, dispongo i posti
necessari perché tutto
cominci: le sedie
una di fronte all’altra, sebbene sappia
che le mani non possono toccarsi,
e che al di là delle difficoltà,
esitazioni, arretramenti
o avanzamenti possibili, solo gli occhi
trasportano, forse, un’ipotesi
d’intendimento. È allora che arrivi,
è come se un vento di nord
entrasse da una finestra aperta,
tutto il gioco vola per aria,
il freddo ti riempie gli occhi di lacrime,
e mi spingi dentro, dove
il fuoco consuma quel che resta
del nostro rompicapo.
(da Meditazione su rovine, 1994 - Traduzione di Giulia Lanciani)
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L’amore come un gioco: scacchiere, pezzi, posti designati, regole certe. È quello che prefigura il poeta portoghese Nuno Júdice (Mexhilhoeira Grande, 1949), arrivando a scoprire che ogni amore è differente, che nessuna regola è certa e precisa o applicabile, che non c’è tattica o strategia da studiare a tavolino, perché chi ama è spinto da una passione spesso accecante che ignora le convenzioni e che scombina le certezze.
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FOTOGRAFIA © BIEN PO
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LA FRASE DEL GIORNO
Quando l’amore vuole parlare, la ragione deve tacere.
JEAN-FRANÇOIS REGNARD, Il giocatore
2 commenti:
...che bellezza !!!
ciaoo Vania:)
al cuor non si comanda
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