domenica 19 ottobre 2008

Neologismi 2009


Come ogni ottobre, le agenzie di stampa annunciano le nuove edizioni dei vocabolari andando a spulciare i neologismi. Qui si parla dello Zingarelli 2009.

È sempre più imbarazzante notare quanto la nuova lingua italiana non conti più su se stessa per formare le nuove parole ma si affidi quasi totalmente all'inglese, e quando non lo fa scivola nel becero o nel mondo televisivo, che molto spesso purtroppo coincidono.
Se di vocaboli come "Adsl" non si può ormai più fare a meno, non si vede il motivo di infilare nel linguaggio quotidiano orrende parole come "gossipparo" e "paparazzare", legate al mondo inutile delle riviste da parrucchiera, o vani termini televisivi quali "tronista" e "belloccio", dei quali francamente e per fortuna ignoro il significato.

Sembra invece ormai datato "Tafazzi", il personaggio simbolo dell'autolesionismo creato dal trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo: ma, si sa, gli italiani sono sempre disporsi a farsi del male da soli, quando possibile. Il "cinepanettone", ovvero il film di Natale, prelude probabilmente al "cinegelato", non ancora inserito, ma che ricordo di aver letto quest'estate all'uscita di una pellicola estiva.

Le dolenti note arrivano dall'ormai intraducibile inglese - o finto inglese: provate a parlarlo a Londra come lo si parla a Milano, e capirete. Nello Zingarelli 2009 entrano i "subprime" che tanto hanno fatto penare l'economia americana prima e quella mondiale poi: sono i creditori ad elevato rischio di solvibilità. Ci sono poi i tecnicismi "prequel" e "newquel" a proposito di film o libri che propongono un prima o un diverso punto di vista rispetto a un film o a un libro noti. Il seguito, ovvero "sequel", è già di uso comune. I famigerati "black bloc" che accompagnano i cortei e spaccano tutto sono stati degnati di citazione. Di "bodyguard", "babyparking", "gate", "smartphone", "webmail" e "phone center" potremmo fare benissimo a meno. "Tomtom" lo si può sostituire con "navigatore", "ecopass" si potrebbe abolire, così come il "photored", semaforo automatico con telecamera inventato con il solo scopo di appioppare quante più multe possibile.

La politica continua con i suoi assurdi e incomprensibili ibridi: da "indecisionismo" all'orribile "indultare" - orribile almeno quanto l'esito dell'operazione proposta. Dalla Germania arriva "ostalgia", che poi sarebbe la nostalgia per quello che era l'Est europeo comunista e che nessuno sano di mente potrebbe rimpiangere.
Tra le sigle entrano nel vocabolario la notissima "Onlus" e le abusate e giovanilistiche (già negli anni '70 e '80) "dj" e "vj". Dal calcio giunge la "rabona", tiro che si effettua incrociando le gambe per velocizzare l'azione e disorientare l'avversario. Nel 2010 scommetto su "trivela" che i telecronisti urlano tutte le volte che Quaresma svirgola un tiro. Il dialetto porta la locazione romanesca "de noantri" per dire casereccio, ma ai padani non fatelo sapere.

Alla fine di veri e propri vocaboli se ne contano pochissimi: "incriccarsi", "lettóne", "pisciasotto" e "circolettare". Più che una lingua viva, l'italiano sembra una lingua in via di colonizzazione.



Foto: Christian Fusi



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LA FRASE DEL GIORNO
Dice un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. Sull'arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: " È vera?" Sulla seconda campeggiare la domanda: " È necessaria?" Sulla terza essere scolpita l'ultima richiesta: "È gentile?" Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande. Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse.
ROMANO BATTAGLIA, Silenzio

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