Il 9 ottobre 1958 moriva Pio XII, il papa che aveva condotto la Chiesa attraverso la Seconda Guerra mondiale e del quale passerà alla storia l'immagine del 14 luglio 1943, quando scese per le strade di Roma e parlò alla popolazione dopo il bombardamento alleato. "Un angelo con gli occhiali" lo descrive Francesco De Gregori in "San Lorenzo", la canzone dedicata a quell'evento. Vestito di bianco, con la tonaca sporcatasi di fango e sangue, a braccia larghe come un Cristo in croce sembra volersi assumere tutta la sofferenza di Roma.
Ma Eugenio Pacelli è figura controversa: c'è chi lo accusa di non aver fatto nulla per salvare gli ebrei, per denunciare l'orrore dei campi di sterminio. C'è chi dice che quello che si poteva fare è stato fatto, come l'asilo concesso agli ebrei in Vaticano, e che del resto neppure americani e russi erano a conoscenza di quanto fossero vasti i lager e di quello che vi avrebbero trovato alla liberazione.
Pio XII, che era segretario di Stato vaticano negli Anni Trenta, tentò invano di intervenire per salvare la pace. Eletto papa in un rapidissimo conclave di cui fu anche camerlengo il 2 marzo del 1939, si trovò subito a dover affrontare il conflitto: nel primo messaggio papale, il "Dum Gravissimum", affidato alla radio il giorno successivo all'elezione chiese di intervenire per la pace: "E in queste ore trepide, mentre tante difficoltà sembrano opporsi al raggiungimento della vera pace, che è l’aspirazione più profonda di tutti, Noi leviamo supplichevoli a Dio una speciale preghiera per tutti coloro cui incombe l’altissimo onore e il peso gravissimo di guidare i popoli nella via della prosperità e del progresso civile."
Poco dopo l'avvio delle operazioni belliche istituì la Pontificia Commissione di assistenza per aiutare quanti erano profughi o perseguitati a causa della guerra e cercò in seguito di frenare le persecuzioni nazifasciste. Di più, affermò la superiorità dei sistemi democratici sugli altri sistemi politici e nei messaggi natalizi delineò il progetto di una "nuova cristianità" da mettere in atto al termine del conflitto.
Passata la guerra, ebbe un nuovo nemico: il comunismo insidiava le dottrine cristiane ed erigeva un muro attorno all'ideologia - non solo figurato, presto sarebbe sorta la "cortina di ferro", anni dopo il Muro di Berlino... Pio XII nel 1949 scomunicò chi ne praticava gli ideali. La sua energica concezione del ruolo di Pastore della Chiesa lo portò poi a un progressivo isolamento che non appannò l'immagine, ritenuta molto positiva per il cattolicesimo, del suo ventennale pontificato. Paolo VI nel 1967 ne propose la beatificazione: l'iter è tuttora in corso.
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LA FRASE DEL GIORNO
Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra.
PIO XII, Radiomessaggio noto come "Un'ora grave", 24 agosto 1939
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