sabato 17 dicembre 2022

Aspettandola


MUHAMMAD AL-MAGHUT

INVERNO

Come lupi in una stagione secca
germogliamo ovunque
amando la pioggia,
adorando l’autunno.
Un giorno abbiamo anche pensato di inviare
una lettera di ringraziamento al cielo
e invece di un francobollo
affrancarla
con una foglia secca.
Pensavamo che le montagne sarebbero svanite
i mari sarebbero svaniti
le civiltà sarebbero svanite
ma l'amore sarebbe rimasto.
All’improvviso ci siamo lasciati:
a lei piacciono i grandi divani
a me piacciono le grandi navi
a lei piace sussurrare e sospirare nei caffè
e a me piace saltare e gridare per le strade.
Nonostante tutto
le mie braccia si aprono all'universo
aspettandola.

(da La felicità non è il mio mestiere, 1970)

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Con il suo linguaggio fresco e spontaneo il poeta siriano Muhammad al-Maghut racconta la fine di un amore seguendone le fasi: l’innamoramento nello splendore dell’autunno, la certezza di essere invincibili davanti al mondo, l’improvvisa rottura per incompatibilità e infine la nostalgia.

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LEONID AFREMOV, "VIALE LUNGOLAGO"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

L’amore è un potere attivo dell’uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso d’isolamento e di separazione, e tuttavia gli permette di essere se stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell’amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due.
ERICH FROMM, L'arte di amare




Muhammad al-Maghut (Salamiyah, 1934 – Damasco, 3 aprile 2006) poeta e scrittore siriano. La sua opera ha combinato la satira e l’umorismo nero con le descrizioni della miseria e del malessere sociale illustrando ciò che considerava il declino etico tra i governanti della regione.


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