martedì 20 dicembre 2022

Nevica


KARL KROLOW

CANDORE

Candore. Una tovaglia sbrindellata.
Qualcuno la scuote. È la mano bianca
del vento dell'est.
Qualcuno commenta: Nevica.
Lentamente,
l'aria sbrindellata apre gli occhi
dal freddo
Come si scrive bene con la neve.
Il tempo si sottomette
alla durata di un foglio bianco
al gelo e alle mele
finché non si scioglie.

(da Mani invisibili, 1962)

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La neve ha un suo fascino poetico, crea un'atmosfera che ci riporta allo stupore dell'infanzia - almeno finché non dobbiamo farci i conti come automobilisti o pedoni. Ma salutiamo il suo apparire con gioia, "questo quieto nevicare /  che tiene insieme il cielo e / la difficoltà di essere", come dice in altri versi il poeta tedesco Karl Krolow. E, come la neve, anche la poesia si manifesta con l'aspetto di una realtà fluttuante che si stacca dal mondo.

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FOTOGRAFIA © STUART ANTHONY/FLICKR

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  LA FRASE DEL GIORNO   

La neve è una poesia. Una poesia di un candore smagliante.
MAXENCE FERMINE, Neve




Karl Krolow (Hannover, 11 marzo 1915 – Darmstadt, 21 giugno 1999) conosciuto anche come Karol Kröpcke, poeta tedesco. Si è affermato come una fra le voci più autentiche della moderna lirica tedesca con raccolte di versi che si ispirano a una visione della natura sensitiva e precisa, in uno stile che contempera le esigenze innovatrici con un senso vigile della tradizione.


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