lunedì 26 dicembre 2022

Luna rossa nell’uliveta


LEONARDO SINISGALLI

I CANI ALLENTANO LA CORSA

I cani allentano la corsa
Tra i pali arsi delle viti.
Così bassa è Orione
Queste sere miti di fine d'anno.
Oscilla il Carro d'oro a questa svolta.
Tu guardi l'alba della luna rossa
Nell'uliveta. La collina è scossa
Da un rumore di frantoio.
Fresca è la ghiaia: sui passi tuoi
La ruota non la spezza.
Perduta alle spalle la fanciullezza
Si fa più lontana, ombra
Cieca nella polvere.

(da 18 poesie, Scheiwiller, 1936)

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La prima delle 18 poesie di Leonardo Sinisgalli, quella che è una sorta di autobiografia poetica, lega indissolubilmente il poeta lucano trapiantato a Torino alla terra, a quella terra del Sud:  è l’inizio di una presa di coscienza dei propri territori, una delimitazione dei confini di quella che è stata fino ad allora la sua vita: “Sarà la smania di far notte in me solo / E cercar scampo e riposo / Nella mia storia più remota. / Ogni sera mi vado incontro a ritroso”.

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VINCENT VAN GOGH, "GLI ULIVI"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Disseminata è la luce / per crescere sulle pietre.
LEONARDO SINISGALLI, 18 poesie

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Leonardo Sinisgalli (Montemurro, 9 marzo 1908 – Roma, 31 gennaio 1981), poeta,  saggista e critico d'arte italiano. Noto come Il poeta ingegnere per il fatto che lavorò per Olivetti e Pirelli e per aver fatto convivere nelle sue opere cultura umanistica e cultura scientifica. Fondò e diresse la rivista “Civiltà delle macchine”.


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