ROBERT LOUIS STEVENSON
IL GUARDIANO DEL FARO
Il seme brillante della notte,
la stanza di luce infuocata mi circonda:
siedo dentro una fiamma di luce
tenuta alta sopra il mare scuro.
Lontano la risacca si infrange e urla
lungo miglia deserte di spiaggia
illuminata dalla luna
e tra le maree l'onda che precipita
cade in una valanga di schiuma
e riporta le sue acque agitate
verso scogli e caverne d'acqua.
La campana suona chiara: i meccanismi si tendono,
le lenti girando lampeggiano e passano,
la struttura va girando nella struttura luccicante
con gelidi balenii di specchio in movimento:
non viste da me, ogni ora oscura
le onde si accavallano fino alla torre
o nel riflusso sprofondano ancora;
e a volte per tutta la notte
attratto da lontano affascinato dalla luce
un uccello di mare sbatte contro i vetri.
E finalmente quando l'alba chiude la notte
e cinge il semicerchio del mare,
il faro pallido e alto nella luce
sembra più bianco e spettrale.
L'alta marea del mattino è finita: ora si vede
la cintura di alghe verde e netta
che circonda la base della torre,
distingue gli intervalli della marea
e i guardiani hanno gli occhi pesanti
e le labbra insonni sono secche e amare.
La notte è finita come un sogno:
gli uccelli di mare gridano e s'immergono,
e nel sole del mattino evaporano
le secche di nuovo scoperte e grondanti
attorno al cui bordo l'onda di vetro
si sente scorrere con uno sciacquìo frusciante;
mentre, sulla torre bianca che si solleva alta
con luce gialla nel vetro sbiadito,
le lenti che girano lampeggiano e passano
e brillano pallide contro il cielo.
1869
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Robert Louis Stevenson, scrittore scozzese noto soprattutto per “Lo strano caso del Dottor Jekyll e di Mister Hyde” e per il romanzo di avventura “L’isola del tesoro”, si cimentava anche con la poesia. I fari fecero parte da sempre della sua vita: il nonno, il padre e due zii erano infatti costruttori di fari. Stevenson rende tutto il fascino di queste torri luminose conferendo alla poesia immagini di colori e movimento.
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JOSEPH TURNER, “IL FARO DI BELL ROCK”
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LA FRASE DEL GIORNO
Le parole del mare salgono con la marea: / alghe, scogli, gabbiani, faro, barche, spume e onde, / sovrane, femminili e infinite onde.
WINÉTT DE ROKHA, Oniromanzia
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