KARMELO C. IRIBARREN
INGENUO
Credetti che come il mare
in una notte d’estate, il tuo sorriso
mi invitasse a immergermi
(io
solo)
nelle tue acque
profonde.
Ma uscì la luna
e vidi la spiaggia piena
di stanchi nuotatori.
(da Piccoli incidenti, 2017)
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Tutti, senza eccezioni, ci siamo sentiti così, come il poeta basco Karmelo C. Iribarren: ma quella ingenuità, tipica soprattutto delle stagioni dell’adolescenza e di quelle limitrofe, ci avrebbe condotto alla disillusione e da lì all’esperienza, ci avrebbe temprato e forgiato per la vita.
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FOTOGRAFIA DA PINTEREST
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LA FRASE DEL GIORNO
È bene che il cuore sia ingenuo e che la mente non lo sia.
ANATOLE FRANCE, La vita letteraria
Karmelo C. Iribarren (San Sebastián, 19 settembre 1959), è un poeta spagnolo, autodidatta. Associata al “realismo sporco” di Bukowski e Carver, in realtà la sua è una poesia più minimale, molto spesso frutto di osservazione della strada e dei bar, che l’ha fatta definire “realismo pulito” e “poesia di esperienza”. Tra le sue raccolte poetiche Serie B, Dal fondo del bar, Ondata di gelo, Attraversando la notte, La pelle della vita.
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