EUGENIO MONTALE
IL TU
I critici ripetono,
Da me depistati, che il mio tu è un istituto.
Senza questa mia colpa avrebbero saputo
Che in me i tanti sono uno anche se appaiono
Moltiplicati dagli specchi. Il male
È che l’uccello preso nel paretaio
Non sa se lui sia lui o uno dei troppi
Suoi duplicati.
(da Satura, Mondadori, 1971)
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Il tu poetico, spesso una rifrazione dell’io, è una caratteristica di Eugenio Montale (1896-1981) e il poeta genovese pone questa puntualizzazione al principio di Satura, quasi a rivendicare il distacco di questa raccolta rispetto alle precedenti Ossi di seppia, Le occasioni e La bufera e altro: la sua poesia, dice il Premio Nobel, ma la poesia in generale, è una grande sala degli specchi che riflette l’io in infinite illusioni e riverbera altre persone e altri tempi, vissuti sotto forma di ricordo tanto che il poeta stesso non riesce più a riconoscersi in questa gabbia di vetri che è la realtà.
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UNA SCENA DA “QUARTO POTERE”, 1941 © RKO
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LA FRASE DEL GIORNO
Dentro un uomo ce ne possono essere due, tre, quattro diversi l'uno dall'altro.
EUGENIO MONTALE, L’estetica e la critica
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