VINÍCIUS DE MORAES
LETTERA A BAUDELAIRE
Poeta, un po’ alla tua maniera
e per distrarre lo spleen
che sento giungere a me
nel suo solito giro
sfogliandoti, ritrovo il raro
piacere di imbattermi
nella tua famosa sordidezza
nella vecchia foto di Carjat
che non rivedevo dal tempo
in cui leggevo e rileggevo
te, Verlaine, Rimbaud...
Come è passato in fretta il tempo
Come è cambiata la poesia
Come non è cambiato il tuo viso!
Los Angeles, 1947
(Bilhete a Baudelaire, da Antologia poética, 1954)
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Un omaggio del poeta brasiliano Vinícius de Moraes a un altro grande poeta, quel Charles Baudelaire con il quale condivide lo spleen, quell’angoscia di vivere che forse – vista la lontananza dal natio Brasile - è soltanto una forma di saudade che vira in una tristezza fatta di meditazione e di malinconia. Ed è un omaggio a tutta una generazione di poeti francesi: “Un giorno ho sentito un nome: Baudelaire. Un altro: Rimbaud. Un altro ancora: Mallarmé. E un altro: Verlaine. E ho cominciato a leggere”.
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LA FRASE DEL GIORNO
I tuoi sentimenti sono poesia, le tue sofferenze malinconia.
VINÍCIUS DE MORAES, Novos poemas
Marcus Vinícius da Cruz de Mello Moraes (Rio de Janeiro, 19 ottobre 1913 – 9 luglio 1980), poeta, cantante, compositore, drammaturgo e diplomatico brasiliano. Di famiglia facoltosa, fu addetto d’ambasciata a Los Angeles e Parigi. Nel 1958 diede il via alla bossanova con i testi scritti con Jobim di Canção do amor demais, album di Elizeth Cardoso. Si sposò nove volte.
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