GIUSEPPE UNGARETTI
SERENO
Bosco di Courton luglio 1918
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
immortale
(da L’Allegria, Mondadori, 1931)
.
Luglio 1918. Il 19° reggimento di fanteria della Brigata “Brescia” cui appartiene Giuseppe Ungaretti si trova sul fronte della Champagne, in Francia. È notte, la nebbia si dissolve e permette finalmente di vedere un cielo limpido, stellato: il poeta, “uomo di pena” cui basta un’illusione per farsi coraggio, davanti all’infinito che si è spalancato, torna a riconoscersi “una docile fibra dell’universo” come nell’agosto 1916, quando a Cotici si era bagnato nell’Isonzo.
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FOTOGRAFIA © 3BMETEO
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LA FRASE DEL GIORNO
In quest’oscuro / colle mani / gelate / distinguo / il mio viso // Mi vedo / abbandonato nell’infinito.
GIUSEPPE UNGARETTI, L’Allegria
Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.
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