mercoledì 14 ottobre 2015

Gioia d’autunno dorato

 

ALEKSANDR PUŠKIN

L’UVA

Non starò a rimpiangere le rose
Appassite a una lieve primavera;
Mi è cara anche l’uva sui tralci
A filari maturata su un pendìo.
Bellezza della mia fertile valle,
Gioia d’autunno dorato,
Affusolato e diafano,
Come le dita di una tenera fanciulla.


(виноград, da Opere, Meridiani, 1998 - Traduzione di Giovanni Giudici e Giovanna Spendel)

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L’uva è coltivata da almeno ottomila anni ed è parte di molti proverbi e di molte celebri storie: ad esempio, gli esploratori inviati da Mosè nella terra di Canaan giunsero nella valle di Eshcol e riportarono come prova della fertilità del suolo, un immenso grappolo d’uva. Il poeta russo Aleksandr Puškin eleva un’ode a questo dolce frutto d’autunno, alle gioie che ogni stagione sa dare.

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Gehrman

YURI GEHRMAN, “BEAUJOLAIS”

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LA FRASE DEL GIORNO
Quando, in autunno, raccoglierete l’uva dalle vigne per il torchio, dite in cuor vostro: “Anch’io sono una vigna, e i miei frutti saranno raccolti per il torchio, e come vino nuovo sarò tenuto in botti eterne”
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KAHLIL GIBRAN, Il Profeta





Aleksandr Sergeevič Puškin ( Mosca, 6 giugno 1799, – San Pietroburgo, 10 febbraio 1837) , poeta, saggista, scrittore e drammaturgo russo. Passò da un'iniziale fase romantica ad una successiva di più accentuato realismo, culminata nel romanzo Evgénij Onégin. Morì in duello, ucciso dal barone francese George D’Anthès.

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