giovedì 30 luglio 2015

Un altro cane

 

ÁNGEL GONZÁLEZ

IL GIORNO SE NE È ANDATO

Adesso se ne andrà per altre terre,
portando via le luci e le speranze,
lanciando stormi di uccelli remoti,
e rumori e voci e campane,
— chiassoso cane che agita la coda
e abbaia davanti a porte socchiuse.

(Nel frattempo, la notte, come un gatto
silenzioso, è entrata dalla finestra,
ha visto i resti della luce pallida
e fredda e ha bevuto l’ultima tazza

Sì;
      certamente il giorno se ne è andato.
Non ha preso molto (non portò nulla);
soltanto un po’ di tempo in mezzo ai denti,
un timido gregge di luci stanche.
Neanche l’ho rimpianto. Puntuale e inquieto,
senza dubbio, ritornerà domani.
Metterà in fuga questo gatto nero.
Abbaierà per farmi alzare dal letto.

Non sarà uguale. Sarà un altro giorno.

Sarà un altro cane della stessa razza.

(da Prosemi o meno, 1985)

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Il giorno come un cane festoso e chiassoso, anche un pochino molesto, e la notte come un silenzioso gatto nero. Il poeta spagnolo Ángel González, particolarmente affezionato ai crepuscoli, dipinge così l’alternarsi dei giorni, il momento in cui il sole abbandona l’orizzonte per consegnare all’oscurità la terra. Ma niente paura: domani tornerà un altro giorno, simile a quello che se n’è appena andato a occidente.

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Bosma

FOTOGRAFIA © DANIEL BOSMA

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LA FRASE DEL GIORNO
E domani sarà un altro giorno tranquillo / Un giorno come oggi, giovedì o martedì, / o qualunque altra cosa ma non quello / che continuiamo ad aspettare, ancora, sempre.
ÁNGEL GONZÁLEZ, Senza speranza con convinzione




Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12  gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.


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