AMALIA BAUTISTA
ANDATA E RITORNO
Quando andiamo incontro all'amore
andiamo tutti bruciando.
Abbiamo papaveri sulle labbra
e una scintilla di fuoco negli occhi.
Sentiamo il sangue
pulsare nelle tempie, nell’inguine, nei polsi.
Doniamo e riceviamo rose rosse
e rosso è lo specchio della stanza in penombra.
Quando ce ne andiamo dall’amore, appassiti,
respinti, colpevoli
o soltanto assurdi,
ritorniamo più pallidi, più freddi.
Con gli occhi sbarrati, più capelli bianchi
e i globuli bianchi alle stelle,
siamo uno scheletro e la sua sconfitta.
Ma continuiamo a camminare.
(da Tre desideri, 2006)
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“Perdere l'amore quando si fa sera, quando sopra il viso c'è una ruga che non c'era” cantava Massimo Ranieri in un lontano Festival di Sanremo di fine Anni ‘80: la poetessa spagnola Amalia Bautista fotografa questa condizione nella seconda strofa di questa poesia: una donna – o un uomo – che somatizza questa sconfitta amorosa. Il contrasto con la prima parte, con l’innamoramento, è evidente: i papaveri appassiscono, il battere del cuore si è rallentato, l’ardore si è trasformato in freddo. Ma si continua a vivere.
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OMAR ORTIZ, “EL MURO DE SANDORFI”, PART.
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LA FRASE DEL GIORNO
Non c’è sentimento più mercuriale d’un amore che nasce, nessuno più saturnino d’un amore che muore.
GESUALDO BUFALINO, Il malpensante
Amalia Bautista (Madrid, 1962) è una poetessa spagnola. Laureata in Scienze dell’Informazione. Con un linguaggio colloquiale esprime una profonda ansia di assoluto, intesa come amore, soprattutto su temi erotici, dove indaga la passione e l’emozione.
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