La prima Bibbia cristiana di cui si ha notizia, un manoscritto su pergamena risalente alla metà del IV secolo, il “Codex sinaiticus”, è ora disponibile per la consultazione su Internet.
La versione originale conta 1460 pagine di 40 cm per 35, scritte in greco, e contiene la più antica copia completa del Nuovo Testamento, nel vernacolo della “koiné”, oltre al Vecchio Testamento nella versione detta “dei Settanta”, con numerosi commenti dei primi correttori. Il progetto è il risultato di quattro anni di lavori in collaborazione tra la Biblioteca Britannica, la Biblioteca dell’Università di Lipsia, il Monastero di Santa Caterina e la Biblioteca Nazionale di Russia di San Pietroburgo. L’importanza del testo per la ricostruzione dell’originale biblico è naturalmente immensa.
Ottocento di queste pagine si possono consultare sul sito “Codex sinaiticus”. Il referente britannico dell’operazione, Scot McKendrick, sottolinea le opportunità di ricerca che il documento offre agli studiosi: “Questo manoscritto apre una finestra sugli inizi della cristianità e le prove di come la Bibbia fu trasmessa di generazione in generazione”. Nel corso di tutti questi anni la pergamena è stata conservata nel Monastero di Santa Caterina, nella penisola del SInai, In Egitto, a pochi chilometri dalla frontiera israeliana. Solo nel 1844 è stato possibile esaminare il “Codex”: era in perfette condizioni grazie all’aria secca del deserto e alle pareti del monastero, che ne hanno garantito la conservazione.
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LA FRASE DEL GIORNO
Io non sapevo che la Bibbia fosse poesia! Pensavo che non fosse altro che religione!
SINCLAIR LEWIS, Opera d’arte
2 commenti:
sempre più affascinanti le potenzialità di internet: quando sono utilizzate bene sono davvero uno scrigno magnificamente prezioso, in cui è possibile archiviare e poi scoprire senza fatica qualsiasi informazione. Devo dire che un giretto a curiosare me lo sono fatto tout de suite!
Luciana - comoinpoesia
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LA bellezza di Internet è di avere tutto quanto in casa: un tempo per consultare simili meraviglie occorreva recarsi in una biblioteca persa chissà dove nel mondo. Ora basta un clic... e voilà, il Codex Sinaiticus!
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