"Se un mattino d'aprile già il glicine
per i quartieri che furono agiati
chiama la pioggia,
anche per noi intimo si fa il giorno,
il passero alla siepe fa ritorno".
Leggo questi versi di Attilio Bertolucci, dalla poesia "In un tempo incerto", inclusa nell'omonima raccolta del 1955, e mi meraviglio di quanto corrispondano alla giornata odierna: il cielo è un fazzoletto grigio adagiato sui tetti, sui polloni dei tigli che escono diritti dai vecchi tronchi. Si sente nell'aria l'odore della pioggia: presto ricondurrà la gente nelle case, i passeri al nido. Anche il silenzio, che improvvisamente si è spalancato nel traffico, è pregno e umido: segna un tempo sospeso, non ancora maltempo, ma già non più una bella giornata. Le foglie immobili accentuano questa sensazione, non c'è un filo di brezza a cullarle.
Poi cadono le prime gocce e il tempo sembra quasi ripartire, anche il traffico ha ripreso a scorrere sotto la pioggia.
per i quartieri che furono agiati
chiama la pioggia,
anche per noi intimo si fa il giorno,
il passero alla siepe fa ritorno".
Leggo questi versi di Attilio Bertolucci, dalla poesia "In un tempo incerto", inclusa nell'omonima raccolta del 1955, e mi meraviglio di quanto corrispondano alla giornata odierna: il cielo è un fazzoletto grigio adagiato sui tetti, sui polloni dei tigli che escono diritti dai vecchi tronchi. Si sente nell'aria l'odore della pioggia: presto ricondurrà la gente nelle case, i passeri al nido. Anche il silenzio, che improvvisamente si è spalancato nel traffico, è pregno e umido: segna un tempo sospeso, non ancora maltempo, ma già non più una bella giornata. Le foglie immobili accentuano questa sensazione, non c'è un filo di brezza a cullarle.
Poi cadono le prime gocce e il tempo sembra quasi ripartire, anche il traffico ha ripreso a scorrere sotto la pioggia.
Frances Evans, "La porta del glicine"
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LA FRASE DEL GIORNO
Il professionismo dell'entusiasmo è la più nauseante delle insincerità.
CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere, 9 febbraio 1940
3 commenti:
MOlto bello ciò che hai scritto...non ho invece ben capito il significato della frase di Pavese...forse per mia serale stanchezza :(
il tempo sospeso è però inebriato dal profumo del glicine, così intenso ed insinuante...
di borges so solo che era cieco e conosco la poesia "istanti" che un giorno mi venne donata
e gli specchi mi evocano narciso e coloro che riflettono e quelli invece che non riflettono, gli specchi ciechi
Sì, è un'ebbrezza che si avverte in quell'istante, uno stordimento paragonabile alle Baccanti invasate di Euripide.
Borges mi piace per le sue invenzioni letterarie, che toccano temi molto profondi con un'eleganza inarrivabile. Credo sia per questo che piace molto a Umberto Eco. Le poesie sono solo una piccola parte della sua opera, prevalentemente racconti.
Quanto agli specchi, io vedo la loro capacità di sdoppiare: Narciso e la vanità, certamente, ma anche un punto di vista diverso e opposto.
Per lucy: è una frase che mi è capitato di associare in questi giorni a certi propagandisti politici - ce ne sono in tutti gli schieramenti, purtroppo. Ma puoi associarla anche a tutti i programmi televisivi...
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