lunedì 7 aprile 2008

La “nomofobia”


C’è una nuova paura, battezzata con un orribile mostro linguistico “nomofobia”. Non è il terrore delle leggi, come potrebbe far pensare l’etimologia greca, e che aprirebbe colossali danni nella psiche dei nostri uomini politici e dei malviventi che popolano il pianeta.
È più banalmente la paura di uscire senza telefonino o di non essere raggiungibili sul cellulare. Il termine deriva dall’abbreviazione dell’inglese “no mobile” ed è stato creato dagli studiosi britannici che hanno realizzato una ricerca per il dipartimento telefonico delle Poste di Sua Maestà. Ne soffrirebbero addirittura, secondo la statistica, il 53% degli abitanti del Regno Unito (il 58% degli uomini e il 48% delle donne).

E allora eccoli lì a controllare le tacche della carica, quelle del campo, a smanettare sui piccoli tasti, a osservare lo schermo alla ricerca di chiamate perse per vincere le loro paure, quel sottile terrore così simile al panico.
Chissà che sollievo per i “nomofobi” la fruibilità dei cellulari nella metropolitana di Milano, attiva ormai da qualche mese sul tratto della linea rossa che attraversa il centro cittadino!


Foto: Currency UK


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LA FRASE DEL GIORNO
La coscienza è il caos delle chimere, delle cupidigie e dei tentativi, la fornace dei sogni, l’antro delle idee di cui ci vergogniamo, il pandemonio dei sofismi, il campo di battaglia delle passioni.
VICTOR HUGO, I miserabili, VII, III

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