martedì 25 aprile 2017

Ella

 

WISŁAWA SZYMBORSKA

ELLA IN CIELO

Pregava Dio,
pregava con fervore
perché facesse di lei
una felice ragazza bianca.
E se ormai è tardi per questi cambiamenti,
allora Signore Iddio, guarda quanto peso
e toglimene almeno la metà.
Ma Dio, benevolo, disse: No.
Le posò soltanto la mano sul cuore,
le guardò in gola, le carezzo il capo.
E quando tutto sarà compiuto – aggiunge -
mi allieterai venendo a me,
mia nera gioia, tronco pieno di canto.

(da Qui, 2009 – Traduzione di Pietro Marchesani)

 

Cento anni fa, il 25 aprile 1917, a Newport News, città della Virginia, nasceva Ella Fitzgerald. La sua voce cristallina e potentissima – tre ottave di estensione, praticamente uno strumento musicale, sapeva interpretare alla perfezione il jazz, soprattutto quando improvvisava i fonemi dello scat. La poetessa polacca Wisława Szymborska la apprezzava moltissimo, tanto da chiedere che al suo funerale venisse eseguito Black Coffee, un brano di Sonny Burke nell’esecuzione della Fitzgerald. Questa poesia è il suo omaggio, la constatazione di quel dono che Dio o la natura avevano dato in sorte alla ragazza nera che voleva diventare una ballerina, e trascrive in versi una confessione di Ella: “So che non sono una ragazza affascinante non è facile per me arrivare davanti a una folla di persone. Questo un tempo mi preoccupava molto, ma ora ho capito che Dio mi ha dato questo talento da usare, così devo solo stare lì e cantare”.

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Ella

FOTOGRAFIA DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
Non è da dove arrivi, è dove vai che conta.
ELLA FITZGERALD




Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012), poetessa e saggista polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 “per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà”.


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