martedì 31 gennaio 2017

Una sorpresa lieta

 

EUGENIO MONTALE

LA FELICITÀ

Ieri sentii che l'inverno mi aveva
riservata una sorpresa lieta.
Svelavi ad alta voce i miei pensieri.
- E se la vita fosse un mistero vano?
- Resta nel tuo eliso, non essere crudele
verso quel vago senso di speranza
che a noi, solo, rimane. Ben altro
è la felicità. Esiste, forse,
ma non la conosciamo.

(da Diario postumo, Mondadori, 1991)

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È un Eugenio Montale (1896-1981) ormai anziano quello delle poesie del Diario postumo (sul quale, fin dalla pubblicazione, alcuni critici quali Dante Isella e Giovanni Raboni posero dubbi di autenticità). Comunque sia, l’anziano poeta ha trovato una nuova Musa nella giovane Annalisa Cima e quell’amore ormai irraggiungibile lo porta a una riflessione sulla felicità o meglio sull’illusione della felicità, ripetendo un concetto caro a Gesualdo Bufalino: “La felicità esiste, ne ho sentito parlare”.

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Van Hove

FRANCINE VAN HOVE, “LA TRADUZIONE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Felicità raggiunta, si cammina / per te sul fil di lama.

EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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