domenica 29 gennaio 2017

Quant’è difficile la giovinezza

 

MARIA LUISA SPAZIANI

LA GIOVINEZZA

Nei miei vent’anni non ero felice
e non vorrei che il tempo s’invertisse.

Un salice d’argento mi consolava a volte,
a volte ci riusciva con presagi e promesse.

Nessuno dice mai quant’è difficile
la giovinezza. Giunti in cima al cammino
teneramente la guardiamo. In due,
forse la prima volta.

(da Tutte le poesie, Mondadori, 2012)

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Molti considerano più o meno la giovinezza come un’età dell’oro, il periodo più bello della vita. In realtà, quando si avanza con gli anni, ci si rende conto che non era affatto così, che la nostra giovinezza non era l’Arcadia che credevamo. Paul Nizan, scrittore francese che pure morì a 35 anni, in Aden Arabia scrisse: “Avevo vent'anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”. È un’età di passaggio, spesso dolorosa, piena di contraddizioni: ci si rende conto che crescere significa prendere decisioni e assumersi responsabilità. Ed è quello che dice anche la poetessa torinese Maria Luisa Spaziani.

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Wyeth

ANDREW WYETH, “IL MONDO DI CHRISTINA”

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LA FRASE DEL GIORNO
Anche la giovinezza è una malattia ma chi non ha sofferto questo male sacro non ha vissuto.
GIOVANNI PAPINI, Il sacco dell’orco




Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.


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