DULCE MARÍA LOYNAZ
DESIDERIO
Che la vita non vada oltre le tue braccia.
Che io possa starci col mio verso nelle tue braccia
che le tue braccia mi cingano intera e tremante
senza che restino fuori né il mio sole né la mia ombra…
Che mi siano le tue braccia orizzonte e cammino
cammino breve ed unico orizzonte di carne:
che la vita non vada oltre … Che la morte
assomigli a questa morte calda delle tue braccia!…
(da Poesie scelte, 1985 – Traduzione di Clara Jourdan)
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Il desiderio di essere tra le braccia dell’amato, di accomodarsi comodamente in esse in qualità di luogo sicuro e protetto è prettamente femminile: “Tra le tue braccia / tra le mie braccia / nelle lenzuola morbide / nella notte / teneri / soli” scrive Idea Vilariño. E, del resto, Jorge Luis Borges sogna di “rimirare il tuo sonno coinvolto / nella veglia delle mie braccia”. È un desiderio che fa proprio anche la poetessa cubana Dulce María Loynaz: la vita è tutta in quel tenero abbraccio.
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FOTOGRAFIA DAL WEB
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LA FRASE DEL GIORNO
Non ti nomino; però sei in me come la musica nella gola dell’usignolo / anche se non sta cantando.
DULCE MARÍA LOYNAZ, Poesie senza nome
Dulce María Loynaz (L'Avana, 10 dicembre 1902 – 27 aprile 1997), scrittrice e poetessa cubana. Il suo romanzo Giardino (1951) fu precursore del Realismo magico sudamericano. Figlia del generale Enrique Loynaz del Castillo, dopo la Rivoluzione cubana si isolò dalla vita sociale ma non volle abbandonare l’isola. Ottenne il Premio Cervantes nel 1992.
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