JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
LA DISCESA
Sì, questa sera non è un’immagine,
le nubi sono rose, sì,
le rose sono vita, sì.
Questa sera tu sei tu,
non è nube l’amore in me,
è vita la rosa in me.
(El descenso, da Canción, 1936)
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L’ansia di eternità che è alla base della poesia del Premio Nobel spagnolo Juan Ramón Jiménez sembra trovare qui una via di fuga: il desiderio di identificazione con la bellezza si lascia vagamente intrappolare in un’atmosfera fatta di tramonto, di rose e d’amore, intuizione che sarà confermata anche nella raccolta La stagione totale, del 1946: “L’infinito / sta dentro. Io sono / l’infinito raccolto. / Lei, Poesia, Amore, il centro / indubitabile”.
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SALVADOR DALÍ, “ROSA MEDITATIVA”, PART.
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LA FRASE DEL GIORNO
Il mio corpo si perde, da vivo, nella mia anima, / come il raggio dell’ultimo sole / nel primo raggio della luna.
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, Pietra e cielo
Juan Ramón Jiménez (Palos de Moguer, 24 dicembre 1881 - San Juan, Portorico, 29 maggio 1958), poeta spagnolo premiato con il Nobel nel 1956, fu uno dei principali esponenti della Generazione del ’14 e del Modernismo. La sua ricerca poetica lo portò a privilegiare la poesia nuda ed essenziale, fatta solo di immagine e di parola al di là della musicalità esteriore.
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