sabato 18 ottobre 2014

La regina bianca

 

ULALUME GONZÁLEZ DE LEÓN

RACCONTARE UNA FAVOLA

È il paese di Andrai e Non Ritornerai
dove gli orologi segnano l’inverno in punto
e solo nella tua memoria sarà primavera
se avrai tempo di ricordare
Ma hai soltanto il tempo di cercare la regina bianca

Qui si congela il cuore e non può rompersi
Qui si congelano le fonti del pianto
Qui si congelano le parole che designano i colori
e solo sopravvive la parola del suo nome
Ma tu non sai come si chiama la regina bianca

Si sa poco della regina bianca:
che abita un silenzio senza finestre
che abita il castello di Escisepuoi
che abita la casa del freddo

Si sa poco della regina:
che è completamente bianca
che neppure pensando tutte le rose insieme
si potrebbe far nascere un rossore sulle sue guance
e che neppure con tutte le ali di tutti gli uccelli
si potrebbe migrare dal suo inverno in punto

Si sa poco di lei
Ma non c’è più bisogno di cercarla
né serve altro per incontrarla
e allontanarti da lei per sempre
se scopri che non lasci impronte sulla neve
se scopri come perdi ogni prova della vita.

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“Ci sono cose reali che non credi perché inverosimili e cose fantastiche che ti danno la chiave per intendere la realtà” dichiarò in un’intervista del 1971 la poetessa messicana di natali uruguaiani Ulalume González de León: qui costruisce una favola in poesia, disegnando il paese bianco e deserto di un inverno perenne dove nel vuoto di colori regna una regina bianca, che forse è prigioniera del suo ruolo. Il tocco di maestro è il colpo di scena finale in cui la regina bianca si rivela per quello che è, la narratrice della favola, e tutto quel bianco è il vuoto della sua vita.

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Perish

NICOLAS HENRI, “PERISH”

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LA FRASE DEL GIORNO
Il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco.
ALESSANDRO D’AVENIA, Bianca come il latte, rossa come il sangue




Ulalume Ibáñez Iglesias, nota come Ulalume González de León (Montevideo, 20 settembre 1932 – Querétaro, Messico, 17 luglio 2009), poetessa, traduttrice, saggista e editrice messicana di natali uruguaiani. La sua poetica parte dall’assunto che tutto è stato detto e la poesia altro non è che un plagio: il vero soggetto è la memoria e il corpo altro non è che cellula della memoria.


3 commenti:

Greta ha detto...

Bellissima poesia...sarò banale, ma mi ha ricordato molto Elsa del film d'animazione Frozen. Trovo che sia un personaggio molto profondo, anche se, appunto, si tratta di una favola.

DR ha detto...

Sì, ci avevo pensato anch'io. E alla "regina delle nevi" dell'omonima fiaba di Andersen a cui la Disney si è molto liberamente ispirata

frida ha detto...

appunto, fiaba.
le favole sono quelle in cui ci sono animali parlanti.

francesca