NATHAN SHEPHERDSON
N. 71
Vorrei estrarre le tue impronte digitali dalla memoria
dissotterrare interi paesaggi da un archivio del toccare.
(da Sweeping the Light Back Into the Mirror, 2006 – Trad. di M. Mandorlo)
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Sweeping the Light Back Into the Mirror, prima raccolta del poeta australiano Nathan Shepherdson, ripercorre in brevi liriche la vita della madre, scomparsa a 72 anni – e 72 sono i testi. È un recupero della memoria, naturalmente, come ben sa chi si trova ad affrontare un evento del genere: è una ricostruzione che si avvale di ricordi, di immaginazione, di piccole cose, di profumi – la buckinghamia in fiore del N. 32, ad esempio. Assomiglia all’opera di un restauratore che esalti i colori sopiti di un affresco e riempia gli spazi bianchi con quello che può presumere. E quest’opera di recupero della memoria è una delle tante funzioni che assume la poesia, capace non solo di fermare il tempo nel suo accadere ma di andare a ritroso e scattare una fotografia del passato.
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LAURIE JUSTUS PACE, “FAITH IS THE FOUNDATION OF LIFE”
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LA FRASE DEL GIORNO
La ricchezza della vita è fatta di ricordi, dimenticati.
CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere
3 commenti:
Bah, non mi pare un gran ché. Un pochino poeta della domenica ( come me...)
Invece a me piace molto : la semplicità delle parole permette al senso del componimento di raggiungere il lettore
be', anche la poesia divide e si divide... probabilmente occorrerebbe leggere qualcosa di più elaborato di Shepherdson
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