Una interessante esposizione è aperta al Museo di Roma in Trastevere. Si tratta di “La guerra della Nazione. Italia 1915-1918”, una rassegna di migliaia di fotografie, in massima parte inedite, conservate finora dall’Archivio Centrale dello Stato e appartenenti a tre diversi fondi:
- La mostra della rivoluzione fascista con documenti e immagini sulla storia d’Italia dal Risorgimento all’avvento del fascismo e ai suoi primi anni – una raccolta dai toni espositivi e propagandistici;
- Le fotografie scattate da tre ufficiali dello Stato Maggiore italiano sui campi di battaglia;
- Le foto sulla mobilitazione industriale e civile connessa alla guerra.
Una delle foto in mostra © Museo di Roma in Trastevere
LA GUERRA DELLA NAZIONE. ITALIA 1915-1918
dal 25 giugno al 20 settembre 2009
Museo di Roma in Trastevere, Piazza Sant’Egidio, 1b
Orario: Da martedì a domenica ore 10.00-20.00. Chiuso lunedì
Biglietto d'ingresso: Intero € 3,00 - Ridotto € 1,50 Gratuito per le categorie previste dalla legge vigente - La biglietteria chiude un'ora prima
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)
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LA FRASE DEL GIORNO
Alla fine maggio 1916, la mia brigata – reggimenti 399° e 400° – stava ancora sul Carso. Sin dall'inizio della guerra, essa aveva combattuto solo su quel fronte. Per noi, era ormai diventato insopportabile. Ogni palmo di terra ci ricordava un combattimento o la tomba di un compagno caduto. Non avevamo fatto altro che conquistare trincee, trincee e trincee. Dopo quella dei "gatti rossi", era venuta quella dei "gatti neri", poi quella dei "gatti verdi". Ma la situazione era sempre la stessa. Presa una trincea, bisognava conquistarne un'altra. Trieste era sempre là, di fronte al golfo, alla stessa distanza, stanca. La nostra artiglieria non vi aveva voluto tirare un sol colpo. Il duca d'Aosta, nostro comandante d'armata, la citava ogni volta, negli ordini del giorno e nei discorsi, per animare i combattenti.
EMILIO LUSSU, Un anno sull’Altipiano
2 commenti:
questo fine settimana mi troverò proprio a roma...vedrò di andarci
Quello che mi intriga in queste mostre è la consapevolezza di "essere lì", nel momento storico: l'invenzione della macchina fotografica in questo senso è proprio quella di una macchina del tempo.
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