Innamoramento e amore: che bel tema hanno scelto quest’anno gli esperti del ministero dell’Istruzione per la maturità. Un argomento su cui tutti noi abbiamo da dire, di cui tutti noi abbiamo esperienza, “Perché, ditemi, chi non si è mai innamorato di quella del primo banco?” come cantava Antonello Venditti, iniziando con una citazione “bassa” che va a controbilanciare le poesie di Catullo, Dante, Leopardi, Gozzano e Cardarelli indicate come tracce da seguire nel testo ministeriale.
Certo, le nostre esperienze hanno modi e toni diversi da quelli dei grandi poeti citati: i nostri sentimenti forse non viaggiano con i versi sublimi, si accontentano di SMS, di bigliettini, di messaggi su Facebook, magari qualche nostalgico arriva a lanciarsi in una lettera, qualche altro si esprime con una scritta a vernice spray su un muro; ma sono le stesse emozioni che provarono i grandi. Loro avevano Lesbia, Beatrice, Silvia, Felicita, a noi sono date Paola, Marta, Francesca, Massimo, Matteo, Daniele, ma l’amore che provarono loro è quello che proviamo noi: quel senso di inebetimento che prende, l’annebbiamento simile a febbre che ottenebra i sensi e poi li esalta, quell’euforia che fa camminare sollevati dal suolo, l’amore insomma, lo sapete bene cos’è! Il motore che fa girare il mondo, che ci libera da noi stessi e ci eleva in un’altra dimensione, la follia che fa sragionare i saggi…
E l’innamoramento non è che l’apprendistato dell’amore, il rendersi conto che siamo innamorati di un’altra persona, comprendere che ci è impossibile vivere senza di lei: è un processo che può durare molto tempo e instaurarsi giorno dopo giorno o che scoppia improvviso come un temporale d’estate, il famoso “colpo di fulmine”.
Il testo di Francesco Alberoni citato nel documento a corredo del tema non mi trova completamente d’accordo: “Noi desideriamo, vogliamo assolutamente qualcosa per noi. Tutto ciò che facciamo per la persona amata non è far qualcosa d’altro e per qualcun altro, è farlo per noi, per essere felici”. L’amore può talora essere la più egoistica delle passioni, ma sicuramente è la più altruista, anche cristianamente parlando, visto che è alla base del precetto evangelico: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Detto così invece sembra un volgarissimo do ut des, uno scambio commerciale…
Molto meglio crucciarsi con Catullo, inebriarsi con Dante, illudersi con Gozzano, filosofare con Leopardi e soffrire con Cardarelli. Molto meglio immaginare ed emozionarsi con il dipinto di Magritte e con la scultura di Canova raffigurante “Amore e Psiche”…
René Magritte, “Les amants”
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LA FRASE DEL GIORNO
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
DANTE ALIGHIERI, Inferno, V, 103-105
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