MARINO MORETTI
LA CORONA DELLA GIOVINEZZA
È Gabriele, è sempre lui che invita
con la vocetta sua che non perdona.
O Giovinezza, ahimè, la tua corona
su la mia fronte è già quasi sfiorita.
Non doveva sfiorire anche la mia,
fiori, fronde, poesia
e sfiorir presto?
Ma alcunché di domestico e fedele
restava in me, non più di Gabriele.
se oggi torno giovane e m'arresto
in mezzo a tante tante cose care.
Ma com'è bello poetare!
Come son nato per questo!
(da Diario senza le date, 1974)
Marino Moretti riprende in questa poesia i versi dannunziani di “O Giovinezza!” per controbattere al crepuscolare atteggiamento del Vate un’esaltazione della poesia. È giovane chi si sente giovane dentro, ci dice Moretti, chi trova nell’arte, nella poesia il senso della vita. La contrapposizione con il Gozzano dei “Colloqui” (Venticinqu’anni!… Sono vecchio, sono vecchio!) è lampante.
Alla moda di sentirsi vecchi e sfiduciati che farà dire allo stesso Gozzano che Amore e Morte sono le due sole cose belle, Moretti, che quando scrive “La corona della giovinezza”, dopo il 1926, ha già passato i quarant’anni, oppone una vitalità rinnovata, una redenzione prodotta dalla consapevolezza dei propri mezzi, dalla coscienza che la poesia non ha tempo e non ha età.
Marino Moretti © Cesena Today
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LA FRASE DEL GIORNO
La giovinezza non ha età.
PABLO PICASSO
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