JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
SÌ, SETE, SETE, SETE ORRIBILE!
Sì, sete, sete, sete orribile!
...Ma... lasciami il bicchiere
vuoto...!
(da Eternità, 1917)
Questa brevissima poesia di Juan Ramón Jiménez è un’esaltazione del desiderio, del senso dell’attesa. Come per il Natale, che vive della magica atmosfera dell’Avvento e la trasforma in malinconia già il pomeriggio del 25 dicembre. O come il “sabato del villaggio” leopardiano, con la spensierata allegria che il giorno dopo sarà già smorzata dai pensieri della settimana prossima a iniziare. Il desiderio dunque, ancora più della sua realizzazione. “In attendere è gioia più compita”. Lo diceva anche Eugenio Montale.
Fotografia: Pngall
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
LA FRASE DEL GIORNO
Ci sono due scopi nella vita: il primo è di ottenere ciò che vogliamo; il secondo di godercelo. Solo gli uomini più saggi riescono a compiere il secondo.
L.P.SMITH, Afterthoughts, I
Juan Ramón Jiménez (Palos de Moguer, 24 dicembre 1881 - San Juan, Portorico, 29 maggio 1958), poeta spagnolo premiato con il Nobel nel 1956, fu uno dei principali esponenti della Generazione del ’14 e del Modernismo. La sua ricerca poetica lo portò a privilegiare la poesia nuda ed essenziale, fatta solo di immagine e di parola al di là della musicalità esteriore.
Nessun commento:
Posta un commento