venerdì 28 gennaio 2022

Il cielo stellato


ABDALLĀH IBN AL-MU’TAZZ

PIOGGIA

Una nube gravata d'acqua se ne venne dondolando
in groppa ai venti,
e per tutta la notte versò acqua a fiotti e rovesci,
come sangue dalla bocca delle ferite.
Quando si dissipò, il cielo stellato al mattino
sembrava un prato di viole rorido di rugiada,
con dischiusi in mezzo fiori di camomilla.

(da La letteratura araba, Sansoni, 1967 – Traduzione di Francesco Gabrieli)

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Eleganti e cristallini, i versi del poeta iracheno Ibn al-Mu'tazz, principe abbaside che regnò solo un giorno prima di essere deposto e ucciso, esprimono la bellezza del cielo notturno del deserto ritornato terso dopo la pioggia: prima dell’alba agli occhi del poeta si trasforma in un prato fiorito.

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FOTOGRAFIA © PX HERE

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LA FRASE DEL GIORNO
Sii come chi cammina lungo un sentiero spinoso. Egli è attento a ciò che vede. / Non sminuire i piccoli peccati, ché le montagne sono fatte di ciottoli.
ABDALLAH IBN AL-MU’TAZZ




Abdallāh ibn al-Muʿtazz bi-llāh (Samarra, 1º novembre 861 – Bagdad, 29 dicembre 908), poeta, teorico e critico letterario iracheno. Principe abbaside, fu eletto califfo dopo una congiura, ma deposto dopo un giorno, catturato e ucciso. Fu uno dei più brillanti ingegni del suo tempo.


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