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venerdì 26 settembre 2025

Un semplice spettatore


ALFONSO CANALES

MEMORIE

Come qualcuno che guarda un film romantico,
rivedo i miei giorni sprecati, le mie esplorazioni infantili,
i miei giardini lontani e le mie scoperte
di piaceri proibiti.
Quel tempo sprecato e morto non è più mio:
faccio finta
di ricordare, quando sono
un semplice spettatore
di eventi goffamente inventati.
Sono un altro, e prima sono stato un altro e un altro ancora. Immagino
che questa persona che ora scrive
questi versi trascini catene di gioiose o dolorose,
ma in verità, non so
dire se oggi
è uguale a ieri e se sarà uguale domani.

(da Poesie della tegola, 2012)

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Il tempo passa e noi cambiamo, non solo fisicamente: nel suo flusso continuo viviamo in un eterno presente, come nota il poeta spagnolo Alfonso Canales. Se il futuro ci è ignoto, siamo invece spettatori del nostro passato, che si presenta sotto forma di memorie: "Ha ancora un barlume di memoria nelle mie mani / il gelsomino estivo - che fine ha fatto quella neve! -, / che dava un profumo di festa alla notte silenziosa, / Lo sento ancora nel petto, quando chiudo gli occhi; / e il mormorio delle onde, lento, lontano, / dentro di me fiorisce, quando piove il silenzio".

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RENÉ MAGRITTE, "IL LUOGO COMUNE"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Siamo pietre che trasformano tutto in memoria.
ALFONSO CANALES, Delle ore

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Alfonso Canales Pérez-Bryan (Málaga, 1923 - 18 novembre 2010), poeta e critico letterario spagnolo. Studiò Lettere e Filosofia ma si laureò in Giurisprudenza. Fondò la rivista Papel Azul con José Antonio Muñoz Rojas, Appartenne al gruppo di Caracola, importante rivista che continuava la tradizione editoriale e tipografica di Litoral a Málaga.


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