GIORGIO VIGOLO
PIACERE DEL SONNO
Supino in fondo ai sogni
alti fogliami ascolto;
velluti di foreste
maghe un turchino incenso
addensano.
Disceso
tanto profondamente
nel piacere segreto
del sonno mai non ero.
Un aureo giorno
so che lassù risplende:
ma sto pago in quest'ombra.
(da Conclave dei sogni, Novissima, 1935)
.
Attraverso un gioco metrico e stilistico, il poeta romano Giorgio Vigolo riesce a rendere l'idea ondivaga del sonno, quel movimento onirico che si giova delle ellissi del senso logico: sembra di sprofondare davvero in quello stato in cui la materia si dissolve e si entra nel territorio rarefatto dell'inconscio.
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NETANEL MORHAN, "LA RICERCA"
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LA FRASE DEL GIORNO
Anima senza tempo in te mi perdo.
GIORGIO VIGOLO, Conclave dei sogni
.
Giorgio Vigolo (Roma, 3 dicembre 1894 – 9 gennaio 1983), poeta e scrittore italiano, esponente della “Scuola Romana”. Le sue poesie hanno un gusto barocco e classicheggiante del paesaggio, soprattutto di quello romano. Profondo conoscitore del Belli, tradusse Maestro Pulce di Hoffmann e le poesie di Hölderlin.

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