FRANCISCO BRINES
LE ESTATI
a Carmen Marí
Com'erano lunghe e calde le estati!
Eravamo nudi in riva al mare,
e il mare ancora più nudo. Con gli occhi,
e con i corpi agili, godevamo
del possesso più felice del mondo.
Le voci al chiaro di luna risuonavano per noi,
e la vita era calda e violenta,
ingrati passavamo al sonno.
Il ritmo oscuro delle onde
ci bruciava in eterno, eravamo solo tempo.
Le stelle si cancellavano all'alba
e, con il ritorno della luce fredda,
furioso e delicato, iniziava l'amore.
Oggi sembra un inganno che fossimo felici
nel modo immeritato degli dei.
Quanto strana e breve fu la giovinezza!
(da L'autunno delle rose, 1986)
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La giovinezza ci sembra sempre un'età dell'oro - almeno quando guardiamo indietro con nostalgia e una vena malinconica a quel tempo perduto. Così anche per il poeta spagnolo Francisco Brines, che nell'esperienza amorosa nelle spiagge estive ravvisa quasi la condizione degli dei. E non era che la gioventù...
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FOTOGRAFIA © WALLPAPERACCESS
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LA FRASE DEL GIORNO
Ora conosco la verità del mio amore: / La sua presenza ha superato l'imperfezione dell'uomo,
FRANCISCO BRINES, Parole all'oscurità
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Francisco Brines Bañó (Oliva, 22 gennaio 1932 - Gandía, 20 maggio 2021), poeta spagnolo. Inquadrato nel gruppo della Generazione dei ‘50, se ne distaccava per la sua poesia elegiaca attenta alla bellezza, al malinconico scorrere del tempo e alla caducità del vivere. Ê stato insignito del Premio Cervantes per il 2020.

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