RACHEL KORN
STUDIO AUTUNNALE
Non riesco a comprendere
i versi selvaggi e folli
scritti sui vetri appannati
da un ramoscello appassito.
Potrebbe essere un presagio
proveniente da una lontananza velata,
dove la notte incontra il giorno –
un presagio,
che io stia lì, pronta.
Potrebbe essere il suo dolore pieno di lacrime,
o forse un desiderio,
riluttante ad andarsene.
Sui vetri appannati
il vento incolla una foglia d'albero –
un segno ingiallito
che l'estate se n'è andata
come un sogno appassito.
(da Poesie scelte, 1986)
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Alle 20.19, con l’equinozio, inizia l’autunno. Rachel Korn, poetessa canadese, legge i suoi primi segni come se fossero enigmatiche manifestazioni, simboliche avvisaglie da decifrare per leggere il futuro. Ma l'unica cosa certa è che l'estate ormai è finita ed è iniziato un altro autunno.
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FOTOGRAFIA © ZOLON/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
La terra è piena di cielo, / e ogni cespuglio comune arde di Dio; / e solo chi vede si toglie le scarpe; / gli altri siedono intorno e raccolgono more.
ELIZABETH BARRETT BROWNING, Aurora Leigh
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Rachel (Rokhl) Häring Korn (Pidlisky, Ucraina, 15 gennaio 1898 – Montreal, Canada, 9 settembre 1982), poetessa e scrittrice canadese. Trasferitasi in Polonia all’inizio della Grande Guerra, esordì in polacco, per passare subito all’yiddish. Riparata a Mosca nel 1941 dopo l’invasione tedesca, emigrò infine in Canada nel 1948. Tristezza, sradicamento e solitudine caratterizzano molte delle sue poesie.

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