VASKO POPA
NASCONDINO
Qualcuno si nasconde da qualcun altro
Si nasconde sotto la sua lingua
L'altro lo cerca sottoterra
Si nasconde nella fronte
L'altro lo cerca in cielo
Si nasconde nell’oblio
L'altro lo cerca nel prato
Lo cerca lo cerca
Non c'è posto dove non guardi
E guardando si perde
(da Campo senza quiete, 1956)
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Il dramma esistenziale dell’uomo che si confronta con l’assurdo è presente in gran parte della poesia di Vasko Popa, con derivazioni moderniste e surrealiste in nettissimo contrasto con il realismo socialista in voga nell’allora Jugoslavia in quegli anni. In Nascondino i giocatori sono ignoti e sperano di vincere, nonostante sia forte il sospetto che il gioco non abbia alcun senso.
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FOTOGRAFIA © COLLECTIF TEAM 8
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LA FRASE DEL GIORNO
L'uomo gioca solo quando è un uomo nel pieno senso della parola, ed è completamente uomo solo quando gioca.
FRIEDRICH SCHILLER
Vasile "Vasko" Popa (Grebenac, 29 giugno 1922 – Belgrado, 5 gennaio 1991), poeta serbo di origini rumene. Primo a rompere con il realismo socialista del dopoguerra jugoslavo, scrisse in uno stile modernista influenzato dal Surrealismo e dalle tradizioni popolari serbe: motivi terrestri e leggendari si fondono, emergendo dal subconscio collettivo.
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