martedì 2 marzo 2021

Poesie per marzo VII


Marzo. E come ogni marzo dapprima lentamente poi con gran vigore si ridesta la natura nel fiorire di primavera: i fiori degli agrumi e la giovinezza della ragazza di Giorgio Caproni, le rane e le bisce, le api e le rondini e ancora le ragazze nel vento marzolino che porta un temporale nella poesia di Giovanni Pascoli.

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FOTOGRAFIA © PASJA1000/PIXABAY

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GIORGIO CAPRONI

TU CHE AI VALZER DI UN TEMPO

Tu che ai valzer d’un tempo
in una furia lieve di suoni
ti lasci, non senti il tempo
di questo giorno che odora
d’agrumi – non senti il lampo
sulla collina nei fumi
di marzo.
Nei tuoi profumi
remota, uno sfarzo
di giovinezza al tuo petto
arde carboni – un perfetto
sogno: le tue canzoni
diroccate dal vento.

(da Cronistoria, Vallecchi, 1943)

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GIOVANNI PASCOLI

CANZONE DI MARZO

Che torbida notte di marzo!
Ma che mattinata tranquilla!
che cielo pulito! che sfarzo
di perle! Ogni stelo, una stilla
che ride: sorriso che brilla
su lunghe parole.
Le serpi si sono destate
col tuono che rimbombò primo.
Guizzavano, udendo l'estate,
le verdi cicigne tra il timo;
battevan la coda sul limo
le biscie acquaiole.
Ancor le fanciulle si sono
destate, ma per un momento:
pensarono serpi, a quel tuono;
sognarono l'incantamento.
In sogno gettavano al vento
le loro pezzuole.
Nell'aride bresche anco l'api
si sono destate agli schiocchi.
La vite gemeva dai capi,
fremevano i gelsi nei nocchi.
Ai lampi sbattevano gli occhi
le prime viole.
Han fatto, venendo dal mare,
le rondini tristo viaggio.
Ma ora, vedendo tremare
sopr'ogni acquitrino il suo raggio,
cinguettano in loro linguaggio,
ch'è ciò che ci vuole.
Sì, ciò che ci vuole. Le loro
casine, qualcuna si sfalda,
qualcuna è già rotta. Lavoro
ci vuole, ed argilla più salda;
perché ci stia comoda e calda
la garrula prole.

(da Canti di Castelvecchio, Zanichelli, 1903)

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LA FRASE DEL GIORNO
Mentre che dietro pensieri malvagi / corre la gente con gran bramosia, / Marzo sghignazzando tra i nubifragi / schiude ai fiori di nascosto la via.
THÉOPHILE GAUTIER, Smalti e cammei




Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Il suo è un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.


Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912), poeta e accademico italiano, eccelso latinista, figura emblematica della letteratura di fine Ottocento. Nonostante la sua formazione eminentemente positivistica, è il maggiore esponente del Decadentismo.


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