ÓSCAR HAHN
NON SI SA MAI
In un quartiere qualsiasi
al lavoro
all’università
c’è un individuo che sembra
perfettamente normale
un buon cittadino
uno studente
un padre di famiglia
che compie il suo dovere
e dorme tranquillo
Non lo sa
che in condizioni diverse
in un altro tempo
in altre circostanze
potrebbe essere
un informatore
della polizia segreta
un censore di libri
un torturatore
Però è qui
molto vicino a te
o forse sei tu stesso
o chi legge questa poesia
o chi la scrive
(da Poesie dell’era nucleare, 2008)
Il poeta cileno Óscar Hahn ci pone di fronte a un interrogativo: se le circostanze o i tempi fossero diversi, ci comporteremmo allo stesso modo? Saremmo ancora i fieri paladini della libertà, onesti cittadini, bravi padri e madri di famiglia, studenti diligenti? Se fossimo vissuti ai tempi del Fascismo o nell’Unione Sovietica delle purghe, nei paesi del blocco comunista prima del crollo del muro, nel Cile di Pinochet o nell’Argentina dei desaparecidos, siamo certi che quel tipo di società non ci avrebbe condizionato?
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RENÉ MAGRITTE, "SGUARDI LONTANI"
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LA FRASE DEL GIORNO
Nessun posto è qui o lì / Ogni luogo è proiettato dall’interno / Ogni luogo è sovrapposto allo spazio.
ÓSCAR HAHN, Mal d’amore
Óscar Hahn (Iquique, 5 luglio 1938), poeta, critico e saggista cileno appartenente alla Generazione dei Sessanta nota anche come Generazione dispersa. Dopo il golpe del 1973 e l’arresto, scelse l’esilio negli Stati Uniti, dove insegnò letteratura spagnola all’Università del Maryland e in quella dello Iowa.
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