FRANCO LOI
E QUANTI VOLT, SE PASSI CUNT UN TRENU
E quanti volt, se passi cunt un trenu,
vedi là ‘l mund e vuraríss fermâss,
e là mí caminà tra i câ de prèja,
furesté aj òmm, e tra de lur cercâss…
Tra lur cercà cume se cerca un diu,
cume se lur g’àvèssen ‘na nutissia,
o la memoria, o, forsi, el tradiment…
Ma perché scend? In trenu sun nient olter
ch’un’ànema che fiada, un spegg de lur.
Se cerchi e cerchi, truvarú nagòtt,
o forsi i nost dulur, forsi la mort.
E quante volte, se passo con un treno,
vedo là il mondo e vorrei fermarmi,
e là io camminare tra le case di pietra,
straniero agli uomini, e tra loro cercarmi…
tra loro cercare come si cerca un dio,
come se loro avessero una notizia,
o la memoria, o, forse, il tradimento…
ma perché scendere? In treno non sono nient’altro
che un’anima che respira, uno specchio di loro.
Se cerco e cerco, non troverò nulla,
o forse i nostri dolori, forse la morte.
(da Bach, Sheiwiller, Milano 1986)
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Il poeta genovese – ma milanese per lingua – Franco Loi si è dedicato nelle opere più mature a una ricerca metafisica che spesso sconfina nel mistico e nel religioso: questa poesia si può ascrivere a quel filone, vi appartiene l’ansia di comunicare, di condividere con gli altri, rappresentati in questo caso dai passanti, dagli abitanti delle case viste dal finestrino di un treno – il viaggio poi è sempre una metafora della vita, il suo scorrere è una continua ricerca attorno al suo senso.
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EDWARD HOPPER, “NEW YORK, NEW HAVEN AND HARTFORD”
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LA FRASE DEL GIORNO
L’uomo attraversa il presente con gli occhi bendati. Può al massimo immaginare e tentare di indovinare ciò che sta vivendo. Solo più tardi gli viene tolto il fazzoletto dagli occhi e lui, gettato uno sguardo al passato, si accorge di che cosa ha realmente vissuto e ne capisce il senso.
MILAN KUNDERA, Amori ridicoli
Franco Loi (Genova, 21 gennaio 1930) poeta, scrittore e saggista italiano. Autore in dialetto milanese, i temi ricorrenti nelle sue poesie di sono la guerra, la scoperta della presenza del male nella storia, la sensazione di un tradimento perpetrato e di ferite non rimarginabili, l'energia dell'invettiva, il rimpianto di un paradiso perduto, ma anche la costanza dell'invocazione della preghiera.
4 commenti:
Carissimo, la poesia è molto bella ma in questo momento, in cui la persona che mi era più cara è morta al mio cuore, ho molto apprezzato la frase del giorno e ti preannuncio che vorrei usarla in un prossimo post… Ti saluto cordialmente, Rosanna
Grazie!
Rosanna, sai che puoi prendere tutte le poesie e le frasi che posto qui. Un abbraccio.
Metafore divine e conclusione altrettanto magistrale..
Grazie!
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