GIOVANNI TESTORI
RESTA IN DISPARTE
Resta in disparte
è giusto
La tua voce non ha qui senso
e peso.
Giochi una carta
che non sarà riconosciuta,
chiami un libro l’amore
l’altro l’intitoli
per sempre.
Non salvato da alcuno
finirai solo
a credere che la parola
non sia un gioco
ma un’ombra atroce
dell’incarnazione
un povero resto
(da Per sempre, Feltrinelli, 1970)
.
“Benedetto, santo, / se la parola ha un senso; / e per te, / pel miracolo d'ogni giovinezza / che s'avanza / a dispetto dell'orrenda ingiustizia / fabbricata da chi già esiste, / un senso l'avrà sempre e grande e sempre più / e splendente / quanto più precipiterai tu stesso / e noi / e tutti /nella bolgia di questa lotta contro il niente”: il poeta milanese Giovanni Testori coniugò sempre il suo cattolicesimo ancestrale con la ricerca poetica, cercando di capire più che aderire, di comprendere più che sperare. Eccolo allora come osservatore, di lato, da un’altra prospettiva della scena, ancora una volta intento alla riflessione sulla vita, sulla fede, sulla parola divina e sulla parola poetica.
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PAUL SERUSIER, “BRETON EVE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Sono uno che scrive, perciò sto in disparte.
ERRI DE LUCA, Sulle tracce di Nives
Giovanni Testori (Novate Milanese, 12 maggio 1923 – Milano, 16 marzo 1993), scrittore, drammaturgo, storico dell'arte e critico letterario italiano. Nato da una famiglia profondamente cattolica, Testori esprime nei suoi studi e in tutte le sue opere un forte legame con la religione. Celebri le sue opere teatrali L’Ambleto e Macbetto in cui riscrive Shakespeare in chiave comica.
3 commenti:
..un punto di vista....ben descritto/puntualizzato.
ciaoo Vania :)
....per il "vecchio" riprenderò con calma...perchè mi fa piacere leggere ciò che hai inserito.:)
ciaoo Vania
grazie, Vania... con calma :-)
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