ALEKSANDR PUŠKIN
A ***
Ricordo il magico istante:
davanti m'eri apparsa tu,
come fuggevole visione,
genio di limpida beltà.
Nei disperati miei tormenti,
nel chiasso delle vanità,
tenera udivo la tua voce,
sognavo i cari lineamenti.
Anni trascorsero. Bufere
gli antichi sogni poi travolsero,
scordai la tenera tua voce,
i tuoi sublimi lineamenti.
E in silenzio passavo i giorni
recluso nel vuoto grigiore,
senza più fede e ispirazione,
senza lacrime, né vita e amore.
Tornata è l'anima al risveglio:
e ancora mi sei apparsa tu,
come fuggevole visione,
genio di limpida beltà.
E nell'ebbrezza batte il cuore
e tutto in me risorge già -
e la fede e l'ispirazione
e la vita e lacrime e amore.
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A proposito della poesia romantica del grande scrittore russo Aleksandr Puškin, il critico Guido Davico Bonino parla di una discrepanza tra gli aneliti umani verso l’alto – bellezza, libertà, pace – e la mancanza della loro realizzazione. Appare chiara nei versi dedicati all’ignota *** questa afflizione: l’impossibilità di porre in essere l’armonia ideale dell’amore si concretizza in una piatta grigia abulia che solo l’amore stesso o la sua parvenza sono in grado di superare.
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JOHN WILLIAM WATERHOUSE, “WATERFLOWERS”
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LA FRASE DEL GIORNO
Distruggendo il pensiero amoroso / dispero di scordare la mia bella / E, ahimè, sfuggendo Mascia / Credo di riacquistare la libertà! // Ma gli occhi che mi hanno affascinato, / Me li vedo dinanzi a ogni istante; / Essi hanno turbato il mio spirito / E distrutta la mia pace.
ALEKSANDR PUŠKIN, La figlia del capitano
2 commenti:
...intanto una domanda scema...:
...ma c'è qualcuno ancora che scrive in questo modo?????:))
...non saprei trovar parole per questa poesia....banalmente dire "accarezzevole/limpida/traparente...come la foto/dipinto.
ciaoo Vania
ogni cosa ha il suo tempo e va inquadrata in quel tempo... quello è il fascino
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