RICHARD PIETRAß
CORTILE BERLINESE
Quattro mura ben serrate
Come sempre
Calano i giorni e le notti
in questa camera soffocante
Di speranze ingannevoli.
E oggi come ieri
La gente orienta il lavoro
a seconda del mutare
Della poca luce.
Nessuna barriera cede
per dare vista su un
orizzonte. Gli sguardi
Rimbalzano contro grigie pareti
e tornano
riflessi indietro. Nel cerchio
spigoloso
Errano gli occhi e scivolano
infine su in alto
verso l’azzurra pezza
di cielo.
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Spesso, quando mi trovo a Milano – ma probabilmente è così in tutte le metropoli del mondo – da uomo vissuto sempre nei larghi spazi della campagna, mi capita di sentirmi chiuso tra quattro mura. Deve provare la stessa sensazione anche lo scrittore tedesco Richard Pietraß. Allora, se io cerco uno slargo dove la città si apre, come possono essere i vecchi cortili di Corso Garibaldi o il verde del Parco Sempione, Pietraß come tanti berlinesi alza la testa e trova la libertà in uno scampolo di cielo.
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FOTOGRAFIA © DUS
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LA FRASE DEL GIORNO
Il cielo è il pane giornaliero degli occhi.
RALPH WALDO EMERSON
3 commenti:
...la poesia è bella.
...cercare quel "slargo" credo dipenda molto dalla "sensibilità" dell'uomo.
Ciaoooo Vania
l'anelito di libertà che è in noi
Sembra che intraveda un barlume di speranza in questo sporco mondo, ma una pezza risolve poca cosa. Bellissima comunque, con il tuo permesso la pubblico sul mio blog di poesia, se ti va passa pure a trovarci, la nostra comunità di poesia è anche su facebook: La Poesia del cuore. Brava e complimenti per la passione che dimostri per la poesia, a presto.
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