Emily Dickinson ci invita ad abbandonarci al risveglio di primavera, ad assecondare quel rigoglio che erompe dalla terra e si manifesta attraverso le foglie nuove, i fiori, i profumi che invadono l'aria. C'è un tempo per ogni cosa, come recita anche l'Ecclesiaste: ora è il tempo dell'amore e della forza, della vitalità e dell'esuberanza.
Abbandoniamo i grigi giorni d'inverno e quelle occupazioni che ci hanno costretti in casa, respiriamo a pieni polmoni quest'aria nuova e pulita - anche il cielo si è fatto azzurro e terso, il vento si è portato via lo smog. Riprendiamo a vivere dopo il letargo dell'inverno, gustiamo con tutti i nostri sensi questo allegro "esperimento di verde".
UN PO' DI FOLLIA IN PRIMAVERA
È salutare persino per un Re,
Ma Dio sia con il Clown -
Che considera questa formidabile scena -
Questo totale Esperimento di Verde -
Come se fosse suo!
(1875)
*
CARO MARZO - ENTRA
Caro Marzo - Entra -
Come sono felice -
Ti aspettavo da tanto -
Posa il Cappello -
Devi aver camminato -
Come sei Affannato -
Caro Marzo, come stai tu, e gli Altri -
Hai lasciato bene la Natura -
Oh Marzo, Vieni di sopra con me -
Ho così tanto da raccontare -
Ho avuto la tua Lettera, e gli Uccelli –
Gli Aceri non sapevano che tu stessi arrivando –
L'ho annunciato – come sono diventati Rossi –
Però Marzo, perdonami –
Tutte quelle Colline che mi lasciasti da Colorare –
Non c'era Porpora appropriata –
L'hai portata tutta con te –
Chi bussa? Ecco Aprile –
Chiudi la Porta –
Non voglio essere incalzata –
È stato via un Anno per venire
Ora che sono occupata –
Ma le inezie sembrano così banali
Non appena arrivi tu
Che il Biasimo è caro come la Lode
E la Lode effimera come il Biasimo
(1874)
*
CHE APPARTAMENTI DI TRIFOGLIO
Che appartamenti di Trifoglio
Si preparano per l'Ape
Che edifici d'azzurro
Per le Farfalle e me
Che residenze leste
Sorgono e svaniscono
Senza un ritmico preannuncio
O un'ipotesi che assale.
(1875)
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LA FRASE DEL GIORNO
La Primavera è il periodo espresso da Dio.
EMILY DICKINSON, Poesie
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 –15 maggio 1886), poetessa statunitense, è considerata tra i migliori lirici del XIX secolo. La sua vita fu priva di eventi esteriori: dopo i trent'anni scelse un volontario isolamento nella casa paterna. La sua poesia spazia dalle piccole cose della vita quotidiana – la natura, le stagioni – ai grandi temi dell’anima innestati sul tema della solitudine.
5 commenti:
come fare a non rinascere insieme a fiori, piante, profumi... la cosa più bella è questo sole tiepido che ti scalda senza farti soffocare e ti tira letteralmente fuori di casa.
Verissimo: appena posso, esco ad allietare tutti i sensi con i colori e i profumi di primavera. E a dimenticare l'otite che mi tortura dall'inverno.
Torno ora dalle tue nuvole gialle. Avevo letto giorni fa "l'anno che la primavera non arrivò" ora mi sono concesso il piacere di leggere il resto. Bello il cortocircuito temporale.
Paolo
Grazie, Paolo. Sto provando ad affinare il mio stile narrativo scrivendo qualche racconto, ma resto un inguaribile poeta.
Un magnifico poeta. Grazie. asia
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