MARÍA MERCEDES CARRANZA
ODE ALL'AMORE
Una sera che non dimenticherai mai
viene a casa tua e si siede al tavolo.
A poco a poco avrà un posto in ogni stanza,
le sue impronte saranno sui muri e sui mobili,
disferà il tuo letto e sprimaccerà il tuo cuscino.
I libri nella libreria, preziosa trama degli anni,
si adatteranno al suo gusto e alla sua somiglianza,
cambieranno di posto le fotografie.
Altri occhi osserveranno le tue abitudini,
il tuo andare e venire tra muri e abbracci
e i rumori e gli odori di tutti i giorni saranno diversi.
E un pomeriggio qualsiasi che non dimenticherai mai
chi ha distrutto la tua casa e ha abitato le tue cose
uscirà dalla porta senza salutare.
Dovrai iniziare a risistemare la casa,
spostare i mobili, pulire le pareti,
cambiare le serrature, strappare i ritratti,
spazzare via tutto per continuare a vivere.
(da Ciao, solitudine, 1987)
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Amore e disamore hanno un posto di riguardo nelle poesie di María Mercedes Carranza. La poetessa colombiana in questa ode punta l'attenzione sul fatto che il fallimento dell'amore alla fine è soltanto una singola esperienza di vita - per quanto possa essere dolorosa e straziante - ma non l'intera vita.
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PAUL SCHULENBERG, "APPARTAMENTO SULLA 68ª STRADA"
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LA FRASE DEL GIORNO
Non c'è nell'anima / un altro modo di vivere / il disamore?
MARÍA MERCEDES CARRANZA, Ciao, solitudine
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María Mercedes Carranza (Bogotá, 24 maggio 1945 – 11 luglio 2003), poetessa e giornalista colombiana. La sua opera poetica, secondo James J. Alstrum, è “demolitoria, ma sana e necessaria per indirizzare la poesia su percorsi insoliti”.
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