FRANCO FORTINI
SAGGEZZA
C’era una donna che sola ho amata
Come nei sogni si ama se stessi
E di bene e di male l’ho colmata
Come gli uomini fanno con se stessi.
Essa era quella che avevo voluta
Per essere chiamato col mio nome:
E lo diceva, quando l’ho perduta.
Ma forse quello non era il mio nome.
E vo per altre stagioni e pensieri
Altro cercando al di là del suo viso;
Ma più mi stanco per nuovi sentieri
Sempre più chiaro conosco il suo viso.
Forse è vero, e i più savi l’hanno scritto:
Oltre l’amore c’è ancora l’amore.
Si sperde il fiore e poi si vede il frutto:
Noi ci perdiamo e si vede l’amore.
(da Foglio di via e altri versi, Einaudi, 1946)
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In quartine rimate il poeta fiorentino Franco Fortini descrive un amore ormai concluso – una donna che frequentò prima del 1941. L’accettazione della fine dii questa storia, la meditazione di chi trae un bilancio del passato, è la saggezza del titolo, ma anche la consapevolezza che, come dissero altri saggi, l’amore sopravvive a se stesso.
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TARYN DAY, "GIOVANE STANCO DELLA SUA CITTÀ"
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LA FRASE DEL GIORNO
Io credevo d’amarvi / E voi d’essere amata, se mirarvi / Se sperare di voi / Era amore, se accanto / A voi fioriva ogni mia pena in canto.
FRANCO FORTINI, Foglio di via e altri versi
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Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.
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