venerdì 21 luglio 2023

Sul rovescio dell’estate


VITTORIO SERENI

UN POSTO DI VACANZA, VII

Mai così fitto mai
così fittamente deliberante
appena fuori dalla foce
in tondo il crocchio dei gabbiani. Uno
si stacca a volo, tuffatosi
pesca un alcunché, torna al conciliabolo.

Sei già mare d’inverno:
estraniato, come chiuso in sé.

Amare non è sempre conoscere («non sempre
giovinezza è verità»), lo si impara sul tardi.
                                                                      Un sasso, ci spiegano,
non è così semplice come pare.
Tanto meno un fiore.
L’uno dirama in sé una cattedrale.
L’altro un paradiso in terra.
Svetta su entrambi un Himalaya
di vite in movimento.
                                                    Ne fu colto
il disegno profondo
nel punto dove si fa più palese
– non una storia mia o di altri
non un amore nemmeno una poesia
                                                      ma un progetto
sempre in divenire sempre
«in fieri» di cui essere parte
per una volta senza umiltà né orgoglio
sapendo di non sapere.
Sul rovescio dell’estate.
Nei giorni di sole di un dicembre.

Se non fosse così tardi.

Ma tu specchio ora uniforme e immemore
pronto per nuovi fumi
di sterpaglia nei campi per nuove luci
di notte dalla piana per gente
che sgorghi nuova da Carrara o da Luni

tu davvero dimenticami, non lusingarmi più.

(da Un posto di vacanza, All'Insegna del Pesce d'Oro, 1973)

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Riguardo al suo buen retiro estivo a Bocca di Magra, il poeta Vittorio Sereni scrisse: "Anche un posto di vacanza, per quanto immobile per il resto dell'anno, bloccato in un suo destino di fissità, finisce coll'essere uno specchio di ben più larghe evoluzioni reali non meno di quanto l'immaginazione individuale s'illuda di specchiarvi una storia sua. Un luogo frequentato così a lungo e vissuto in tutte le sue risorse evidenti e meno evidenti può rappresentare un conto continuamente aperto, come per uno scrittore un romanzo, per un pittore, mettiamo, un grande affresco".  L'osservazione della cittadina tra Sarzana e Tellaro, dalle reminiscenze montaliane, nel pieno dell'estate, diventa un esercizio metafisico su quell'immobilità esistenziale che a Sereni fece dire: "Sono già morto e qui torno? / O sono il solo vivo nella vivida e ferma / nullità di un ricordo?"

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FOTOGRAFIA © SKITTERPHOTO/PIXABAY

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Un giorno a più livelli, d’alta marea / – o nella sola sfera del celeste. /  Un giorno concavo che è prima di esistere /  sul rovescio dell’estate la chiave dell’estate.
VITTORIO SERENI, Un posto di vacanza

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Vittorio Sereni (Luino, 27 luglio 1913 – Milano, 10 febbraio 1983), poeta italiano, è il capostipite della variante lombarda del novecentismo poetico, detto “Linea lombarda”. Ufficiale di fanteria, viene fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943. Nel dopoguerra è direttore letterario di Mondadori e cura la prima edizione dei Meridiani.


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