giovedì 13 giugno 2013

La statua di Goya

 

LAWRENCE FERLINGHETTI

GOYA E IL SONNO DELLA RAGIONE

La scura statua di pietra di Goya
       sta tra gli alberi
            all'entrata laterale del
                   Museo del Prado
Indossa un lungo pastrano
    e ha in mano un alto cappello di castoro
Più grande del naturale
                 avanza risoluto a larghi passi
        su un piedistallo in cima a
                 un basso rilievo su quattro lati
        scolpito nella bianca pietra
                           sul quale sono raffigurate
                                     varie figure in lotta
                           della sua scandalosa collezione
                                                  di umani e non umani
                           alla base è inciso
                                    el sueño de la razón
                                            produce monstruos
Un uomo di pietra dorme o piange
                                    proprio sopra i mostri
                  con pipistrelli alati
                         attorno a lui
Il sole della tarda mattinata
                                 scintilla da Goya
          e le ombre delle foglie
                                      delle piante d'acacia
                             cadono su di lui
                                     come se le foglie stesse
                                          stessero cadendo
                                            (Ma non cadono)
Studio il suo volto
per qualche piccolo cenno di riconoscimento
ma il suo lungo sguardo duro
                                  mi passa oltre

La Ragione dorme sotto di lui
                 ma sopra
                              contro l'immensità azzurra del cielo
          ogni cosa è intensamente sveglia
                                nell'immobile
                                     e atroce trasparenza
                                         del suo sguardo lontano.

(da Questi sono i miei fiumi, 1993 – Traduzione di Lucia Cucciarelli)

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Il sonno della ragione genera mostri è una celebre incisione di Francisco Goya: un uomo addormentato attorno al quale volteggiano sotto forma di uccelli notturni i suoi incubi. Ed è proprio quell’opera, insieme alla Maja desnuda e ad altre opere del pittore spagnolo a formare la base del monumento a Goya posto davanti al Museo del Prado di Madrid, dal quale è colpito il poeta americano della Beat Generation Lawrence Ferlinghetti: cerca di leggervi qualcosa, cerca di andare oltre quei mostri di marmo, quei protagonisti di celebri dipinti, ma con effetto quasi da film di Woody Allen trova soltanto la straordinaria e viva luce di Madrid.

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MADRID, MONUMENTO A GOYA © ANNIE DALBÉRA

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LA FRASE DEL GIORNO
La fantasia, isolata dalla ragione, genera soltanto mostri impossibili. Unita ad essa, invece, è la madre dell’arte e fonte dei suoi sentimenti
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FRANCISCO GOYA




Lawrence Ferlinghetti (Yonkers, New York, 24 marzo 1919), poeta ed editore statunitense. Nel 1955 fondò la City lights rocket bookshop a San Francisco che divenne il centro culturale del movimento beat. Parte della sua poesia è di protesta politica e si pone in opposizione alla violenza. La sua opera, pur lirica, è caratterizzata da un vivo senso dello humour e della satira.


2 commenti:

Greta ha detto...

Mi piace molto quell'acquaforte di Goya. Approvo pienamente la sua frase, mai spegnere il cervello!

Vania ha detto...

...interessante poesia e frase...da uomo "sveglio":)

ciaoo Vania :)